mercoledì 10 maggio 2023

Raccolta di bozze...

 28 maggio 2018

Titolo: "Nessun titolo"

Vidiamo se riesco a spiegarmi....
Qualche giorno (settimana) fa commentando un post di Sabina_K cercavo di spiegare perchè io preferisca vivere in città (grande) piuttosto che in  campagna/montagna/mare. Provo ad ampliare il concetto. Ma prima....

Mi piaceva far sega (non pensate male... non so come si dice nel resto d'Italia o almeno non mi va dipensarci, ma è semplicemente il non andare a scuola quando si dovrebbe) a scuola. Ricordo benissimo il piacere del pasasre una lunga mattina a far nulla. Alcune volte ero con altri compagni di classe, quindi si andava in giro con i motorini, si arrivava in sal giochi e si facevano due partite a stecca (bigliardo.... non si scrive così, ma a me piace pronunciarlo così), o si andava al parco a giocare a calcio o infinite partite a briscola, tresette e traversone. Altre volte andavo a prendere gli amici di comitiva fuori da rispettivi istituti ed andava con loro, molte alter volte me ne andava in giro da solo. Quando ero solo avevo due possibilità (ne avevo tantissime.... ma queste erano quelle che preferivo), andare in giro con il motorino per la città, cercando di perdermi per poi aver il gusto di ritrovare la strada (molte delle strade e zone che conosco è grazie a queste giornate di non scuola) o andavo a sedermi sulla scalinata di Trinità dei Monti a guardar la gente (avevo una comitiva anche lì al tempo).... Siete mai stati seduti in un luogo affollato e voi non avete nulla da fare....? E' molto rilassante, interessante e stimolante. Se ci ripenso, mi mancano quelle mezze giornate. Ancora mi piace far sega.... e quando 'posso', faccio sega anche al lavoro. Mi alzo, mi preparo, salgo in macchina e a metà tragitto chiamo in ufficio e invento una cavolata.... macchina rotta, allagamenti in casa ecc ecc, e vado in giro..non torno a casa, sto in giro (però sono anni che non faccio più sega a Trinità dei Monti....).

Torniamo al dove vivo più volentieri, tra tranquillità e caos.
Mi piace la natura e ne rimango spesso affascinato, incantato, meravigliato e mi piace straci dentro (son per metà 'contadino' da parte di madre...quindi fino a tutta l'adolescenza ma anche dopo, ho vissuto le mie estati allo stato brado nella campagne umbre), sentirne gli odori..i sapori.... la semplicità, l'armonia del tutto. Anche le persone che vivono queste realtà son per certi aspetti come il luogo in cui vivono (forse le nuove generazioni un po meno... internet e la possibilità di andar ovunque anche in economia, ha 'imbastardito' un po i giovani). Cittadine mai troppo grandi o piccolissime (paesini) ritmi umani non affannati (ma non per questo poco faticosi...) gente più meno tranquilla e dove tutti conoscono più o meno tutti, se non in modo confidenziale, sicuramente conosci le abitudini di un po tutti e tutti conoscono le tue.
Ecco, questa per me è una foto o se volete, tante foto, nitide con colori stupendi.... ma son foto dove tutto è facilmente riconoscibile fermo.
Ora io sono una persona tranquilla, lenta, attenta... posso vivere in questa realtà per poco...o rischio di diventare a mia volta una pianta..un albero un arbusto...è tutto troppo statico ed io mi ci adetterei subito all'immobilità e questo comporterebbe anche più tempo per pensare (non lo consider positivo).

Ancora più dei paesaggi mozzafiato, della natura capricciosa, .......

5 Giugno 2018

Titolo: "Nessun titolo"

Ho ancora un post in sospeso (perchè da termiare, da più di un mese e faceva riferimento ad un post di un'altro blog risalente ad un mese ancora prima...), prima o poi lo termino. Il bello è che ho in testa tutto, ma non mi va di scriverlo...

Dopo una settimana in al nord Italia (non per piacere) si torna alla routine e questo mi ha messo di cattivo uomore (relativo) già da domenica. Mi hanno svegliato presto (le 08,30 è presto quando si viene da una settimana dove si è dormito pochissimo, si son fatti 1200 kilometri in macchina e si è andati a dormire alle 02,00)... e dopo il primo caffè e la prima sigaretta, la tragedia delle tragedie si è abbattuta sul mio umore già poco allegro... avevo finito le sigarette e dovevo uscire.
Non sono un tipo da litigata da strada, da rissa, sono rarissime le volte che in vita mia son venuto alle mani (escludendo le botte con mio fratello, ma quelle non contano), solo se constretto e sempre come risposta da una aggression dello stesso tipo.
Parcheggio la macchina poco prima della piazza e mi avvio verso il tabaccaio.
E' lontanissimo, saranno sicuri trenta lunghissimi metri, sotto il sole e con attraversamento della piazza, che pulula di bimbi che giocano con ...palloni, biciclette, palle varie e corse sfrenate per non parlare dei ragazzetti che baldanzosi sfilano in squadroni compatti, costriggendo le persone a far giri assurdi, perchè camminano quasi in linea.
So che sarà dura, ma ce la posso fare...
Testa alta, sguardo (assente... secondo me era assente) fisso all'obbiettivo... metto piede nella piazza...
Un pallone mi sfiora la caviglia (non il piede... la caviglia)... due biciclette mi sfrecciano lateralmente, sono ormai quasi a metà percoso (fatti 10 passi di una venticinquina totali) quando entra nella piazza lo squadrone di ragazzotti. In automatico li conto (sono maniaco su queste cose, devo avere il controllo della situazione anche se non c'è nulla di pericoloso o rilevante... ma non si può mai sapere no?), Quattro in linea e due dietro leggermente in ritardo, vicini tra loro e sulla destra rispetto allo schieramento di prima linea. Si ok, sembra un'esagerazione descritto così, però effettivamente davano l'idea di uno squadrone dei tempi andati. Tutti vestiti di nero (chi con il pantalone al giconcchio chi in lungo), tutti con la testa rasata, tutti tatuatissimi, con richiami a simboli celtici, romani,  geometrici, o bracciali neri, qualcuno con una barbetta ben curate altri perfettamente sbarbati, anfibi neri, magliette a maniche corte, alcune totalmente nere altri con dei simboli facilmente riconoscibili (in bianco) e accostabili alla nuova destra 'estremista'. Non li conosco e questo vol dire che sono quì di passaggio, il più grande avrà si e no trenta anni ....

10 Settembre 2018

Titolo: "Nessun titolo"

Avevo/ho un stretto legame con i parenti umbri, più di quanto ne abbia con i più vicini parenti romani, solo che con il passar degli anni, mi rendo conto che è sempre meno il tempo che passo con loro.Conoscendo loro benissimo la i miei peccati di gola (e meno male solo quelli), la volta o due l'anno che li vedo iniziano a farmi proposte 'oscene' pur di farmi tornar su....
"Dai se vieni a pranzo ti faccio i gnocchi come piacciono a te..." (ehmmm sta cosa che a me piacciono da impazzire gli gnocchi devo capire da dove è uscita... perchè è 'falsa')
"Dai vieni su che faccio i piccioni...."
"Dai, se vieni per dicembre, spezziamo il maiale (non inorridite... è così che funziona...ed è festa) e facciamo la cena...."
"E' pronta la barbazza (modo umbro o almeno dei miei parenti di chiamare il guanciale) quando vieni a prenderla?"
"Se vieni su a pranzo e mi avvisi un giorno prima ti faccio il cinghiale con la pizza"
Non riuscir ...

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Ridicolo, di cattivo gusto, falso, che vive di apparenze e un velato non sei un bravo genitore. Questa è la sentenza. In fondo non potevo as...